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  • Immagine del redattoreLara

VOGLIO STARE SOLO

Lasciami, voglio stare solo.

La solitudine può essere una odiosa condanna o una fantastica conquista.

“Ci sono giorni in cui la solitudine è un vino inebriante che ti ispira libertà, altri in cui è un tonico amaro, e altri ancora in cui è un veleno che ti fa sbattere la testa contro il muro”


Ah la solitudine è davvero complicata.

è un misto.

Tra una frizzante libertà e disperato sconforto.

È una maledetta sofferenza quando ci si convince di non contare nulla per nessuno.

Una parte di noi, un pezzo di puzzle che si incastra con il mondo che manca. Una scatola piena di pezzi bellissimi e colorati ma dentro manca sempre un pezzo per completare il disegno.

“Ci sono momenti di solitudine che cadono all’improvviso come una maledizione, nel bel mezzo di una giornata.

Sono i momenti in cui l’anima non vibra più”

Tutti corrono come se fossero perennemente in ritardo in cerca di qualcosa che non si trova.

Si tratta fondamentalmente della paura di affrontare se stessi, si tratta della paura di essere soli.

E poi quando siamo soli vorremmo stare con gli altri e quando siamo con gli altri, vorremmo stare soli. Ma la solitudine é pericolosa è un’arma a doppio taglio, ti fa ritrovare oppure fa perdere noi stessi.

“La solitudine: un mare mai raggiunto da nessuna riva, un ponte da nessuna strada, un colore da nessuna luce.”


L'apostolo Paolo sapeva cos’era l'isolamento.

Arrestato per un crimine che non aveva commesso, Paolo fu rinchiuso in una cella per alcuni anni della sua vita (Atti 25:27). Il suo processo farsa si trascinava e quei primi giorni di prigionia ingiusta si trasformavano in mille notti. Non potremmo certo biasimarlo se si fosse sentito contrariato.

Ma non lo fu.

Paolo usò quei momenti di solitudine per pregare.

Se ti senti solo, vuoto, non capito, disperato, in pianto senza motivo... prega !

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